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Splendida foto della Volpe (da Pixabay.com)

Oggi vi facciamo conoscere un animale bellissimo e sfuggente: la Volpe Rossa. Si tratta di un animale selvatico appartenente alla famiglia dei Canidi e abbastanza diffuso in gran parte della penisola italica.

E’ un animale di media taglio con un peso che può variare fra i 3 e gli 11 chili. Ha un aspetto di colore rossiccio, con un muso allungato e lunghe orecchie triangolari. Molto curiosi e intelligenti, le volpi possono vivere in media fino ai 12 anni.

La volpe rossa è un animale onnivoro, caccia prede molto varie, da uccelli, insetti ad altri canidi. Le specie di cui si nutre sono gli invertebrati, uova varie e piccoli anfibi e rettili in genere (lucertole, rane, serpenti ecc).

Cacciano solitamente da sole e hanno i sensi molto sviluppati, con il loro udito possono sentire anche piccoli mammiferi che si nascondo nei prati o nella vegetazione. In genere vivono in coppia o in piccoli grutti con 4,5 individui. Animale dalla furbizia leggendaria, la volpe rossa si trova a suo agio tra i boschi e le campagne. La sua calda pelliccia la protegge dalle intemperie e dal freddo della stagione invernale.

Il Parco nazionale Gran Paradiso si estende su 70.000 ettari di territorio d’alta montagna, tra gli 800 metri di fondovalle e i 4.061 metri del Gran Paradiso.

È difficile fare un’escursione nel Parco nazionale Gran Paradiso senza avvistarne i tanti animali montani, spesso anche da vicino.

Lo stambecco, simbolo del parco, è piuttosto confidente e si incontra facilmente al pascolo. I maschi, riconoscibili dalle lunghe corna ricurve, vivono in piccoli gruppi, mentre le femmine, dalle corna più corte, restano con i piccoli. Anche il camoscio è comune, ma assai più schivo e difficile da osservare.

Altro protagonista del parco è la marmotta, bellissimo roditore che scava lunghe gallerie per sfuggire ai pericoli e prepararsi al letargo.

Tra gli uccelli sono presenti c’è l’aquila reale, e molti piccoli uccelli della famiglia dei passeri. Da poco è presente anche il gipeto, grande avvoltoio scomparso nel 1912 e tornato sulle Alpi per un progetto internazionale, e la lince, splendido, piccolo predatore.

Cosa mangiare in Valle

La cucina valdostana è caratterizzata dalla presenza di molte zuppe, sughi di carne elaborati e formaggi fusi ed a pasta morbida.

L’antipasto più comune è lo sformato di patate, tipico delle zone prealpine ed alpine. Viene cucinato in diverse modalità spesso con l’aggiunta di latte e formaggi.

I primi piatti spesso comprendono zuppe tra cui la più nota è la zuppa Valdostana (base di brodo di carne, cavoli e l’ottima fontina, e aggiunta di burro)

Famosa e la zuppa di castagna (tipica del periodo autunnale)

La polenta è sempre presente nei primi piatti. Viene cucinata al forno, insaporita con sughi di selvaggina, oppure mangiata insaporita con semplice aggiunta di burro

In Val D’Aosta il secondo piatto più frequente è la Carbonade, pietanza simbolo della regione, a base di carne, cotta con il vino rosso. Ovviamente il formaggio più famoso: la Fontina, è un grande vanto della cucina regionale.

La Fonduta di formaggi è un piatto assolutamente da provare. Unico pesce presente e la trota, insaporita da spezie montane e cucinata al forno.

I Dolci Valdostani.

La pasticceria valdostana è per ragioni geografiche influenzata dalla tradizione francese. Dal Blanc Manger, con panna e zucchero, al classico Mont Blanc con castagne e cacao e con aggiunta di panna montata.

Le crostate e torte con le confetture a base di frutti di bosco, dal mirtillo, al lampone sono sempre presenti.

Gli agriturismi in Valle D’Aosta sono di alta qualità e fondono la tradizione della montagna alla calda accoglienza tipica di questi territori.

Di seguito alcune proposta per trascorrere un piacevole soggiorno in Valle:

Agriturismo Boule De Neige

Agriturismo Le Rocher Fleurì

Agriturismo Le Bonheur

Agriturismo Plan De La Tour

Agriturismo Le Moineau

Viaggio Sostenibile: turismo lento sfiorando la natura

Viaggio Sostenibile è un blog che parla di turismo lento, rurale, nella natura e nasce dal desiderio di ispirare le persone ad essere più consapevoli. Viaggiare in maniera sostenibile passa infatti prima di tutto dalla consapevolezza. Consapevolezza della Terra in cui abitiamo, della Natura. Senza questa sensibilità, ogni scelta di viaggio in qualche modo non sarà sostenibile.

Come nasce il Blog Viaggio Sostenibile

Il blog è stato fondato nel 2015 da Selene Cassetta, dopo un periodo di importante cambiamento nella sua vita, verso uno stile di vita più attento all’ambiente, in armonia con la natura.

Grazie a questo cambiamento è arrivata a comprendere che il suo desiderio era raccontare la bellezza della natura, le sfumature, i dettagli che rendono unico e speciale ogni giorno. A stimolare in lei questa sensibilità la sua terra, il Polesine, territorio di infiniti campi coltivati a perdita d’occhio. Da tanto odiata in adolescenza, ha smesso di esserle nemica, perché in fondo si è accorta che parlava di lei. È questa terra di contadini che le ha insegnato ad andare piano, a guardare anche dove non si vede niente, ad esaltare la bellezza che sembra ignorata. È grazie a lei che ha riscoperto le tradizioni, l’agricoltura e i ritmi di vita lenti.

Questa consapevolezza l’ha spinta a voler raccontare il proprio percorso e le proprie esperienze di viaggio, dove la sensibilità ambientale guida ogni scelta.

Cosa significa viaggiare sostenibile

Viaggiare non è una pausa di sospensione delle nostre vite dove tutto è concesso, ma un’opportunità per diventare persone nuove, più ricche.

Riusciamo a crescere viaggiando solo se impariamo a rallentare: è questo che ci vuole ispirare a fare Viaggio Sostenibile. Non più avidi di luoghi da collezionare, ma di storie da sentire, di lunghe soste nella natura o in luoghi meno conosciuti.

Viaggiare sostenibile significa cercare il vero contatto con la realtà ospitante, dove non saremo più turisti, ma viaggiatori che diventano parte del racconto di quel luogo.
Significa soggiornare in agriturismi e b&b dove il contatto umano è più facile e il viaggio diventa una importante occasione di incontro; piccole realtà che “hanno un cuore” e offrono quell’ospitalità che ti fa sentire in famiglia, dove i gesti di attenzione all’ambiente sono parte di un insieme più ampio di comportamenti consapevoli ed ecologici.

L’intento di fondo del blog è un invito a rallentare e quindi anche la mobilità scelta sarà dolce, sostenibile. Significa prediligere una vacanza a piedi o in bicicletta, viaggiando leggeri, senza inutili bagagli.

In linea generale viaggiare sostenibile significa viaggiare in leggerezza e apertura d’animo.

Viaggio Sostenibile oggi

Il blog oggi si è consolidato come una voce autorevole per i temi del turismo sostenibile, lento e rurale, a contatto con la natura. Attraverso un linguaggio sincero ed emozionale, racconta di itinerari alla scoperta di piccoli borghi italiani, sentieri di montagna, esperienze autentiche in campagna per conoscere usi e tradizioni. Viaggio Sostenibile è infatti anche un luogo dove i gestori di agriturismi, bed&breakfast, eco hotel si raccontano, un luogo dove dare voce alla passione e all’impegno di chi offre un’ospitalità attenta all’ambiente, con il cuore. Il blog collabora con le realtà che condividono gli stessi valori propfondi, che danno importanza alla sostenibilità in ogni sua accezione, alle relazioni umane e alla tutela dell’identità di una comunità e delle tradizioni.

Parallelamente su Viaggio Sostenibile vengono presentati anche eventi sostenibili, iniziative e buone pratiche che mirano a sensibilizzare verso un nuovo modo di concepire la vacanza o il weekend, quale momento non solo di relax, ma soprattutto di profondo benessere interiore, in connessione con la Natura.

Viaggio Sostenibile è un invito ad andare piano: solo così si può scoprire la bellezza.

Copyright: Le immagini e i testi sono forniti da viaggiosostenibile.com

Oggi vogliamo presentarvi l’agriturismo Il Barbicaio, un posto magico dove immergersi completamente nell’atmosfera tipica toscana circondati da un panorama mozzafiato. Il suo gestore, il signor Sandro, ci ha permesso di entrare nella sua struttura per raccontare i suoi segreti, scopriamoli insieme!

 

Che origini ha la struttura del vostro agriturismo?

La nostra attività è cominciata con la ristrutturazione del “Molino di Nelle”, un antico molino ad acqua le cui origini si perdono nei secoli passati, la cui struttura originaria è stata completamente preservata e da cui è stato ricavato un ampio appartamento con due matrimoniali, salotto con caminetto aperto, cucina completamente attrezzata e due bagni. Tutto questo è cominciato esattamente nel 1999, anno in cui abbiamo cominciato il recupero di quello che ormai era divenuto un rudere coperto dai rovi. Successivamente abbiamo recuperato e destinato all’uso agrituristico parte della colonica dove tuttora abitiamo in Via Saturnana 50 a Pistoia e da lì si è aggiunto l’appartamento chiamato “La Cascia”. Questo oltre ad essere a sua volta molto bello e caratteristico ha accanto la piscina e la casetta sull’albero ed ha anche un’ottima vista su Pistoia. Oltre a queste due case principali, ce ne sono altre due che si sono aggiunte più di recente, quella chiamata “Il Picchio” che è vicina al Molino (dall’altra parte del fiume) e l’altra “Il Cerchiaio”, posta in un borghettino che ha lo stesso nome, sempre nel paese di Saturnana a circa 200 metri dalla reception e dall’appartamento “La Cascia”.

Agriturismo Il Barbicaio

Qual è l’aspetto che caratterizza di più la vostra struttura?

Direi la familiarità degli ambienti e l’utilizzo importante del legno, della pietra serena e del ferro battuto. Il legno per noi è una risorsa irrinunciabile essendo la  nostra attività agricola basata proprio sulla cura dei boschi, da cui ricaviamo legna da ardere e paleria di castagno che utilizziamo anche per i lavori di sistemazione e gli arredi posti vicino alle nostre case.

 

Che tipo di servizi offrite agli ospiti?

Dai barbecue con tavoli da esterno presenti in ciascuno dei nostri appartamenti per fare bellissime grigliate all’aperto, al caminetto del Molino di Nelle, alla piscina panoramica su Pistoia, alla nostra casetta sull’albero che ormai rappresenta il simbolo della nostra attività.

 

Qual è la soddisfazione più grande nello svolgere la sua attività?

L’aver recuperato un patrimonio edilizio e culturale che altrimenti con molta probabilità poteva andare disperso (soprattutto penando alle due case “Molino di Nelle” e “Picchio” che ormai erano in completo disuso e malmesse). Oltre a questo è bello condividere la storia dei nostri luoghi e la nostra cultura con chi ci viene a trovare).

 

Cosa consiglierebbe a un ospite che desidera soggiornare presso la sua struttura?

Se siete amanti della natura ed avete voglia di risposarvi e riscoprire il contatto con un ambiente incontaminato, ma allo stesso tempo desiderate interrompere questi momenti di pace con delle visite nelle più belle località turistiche toscane, il Barbicaio è sicuramente la meta che fa al caso vostro. Troverete un ambiente familiare ed accogliente dove trascorrere questa esperienza all’insegna di un genuino relax.

Agriturismo Il Barbicaio

 

Cosa offre la zona in cui vi trovate?

Siamo in una posizione veramente strategica per visitare le principali località turistiche della Toscana. Firenze e Lucca sono entrambe molto vicine e distano circa 30 minuti i auto e di treno. Tante altre città come Pisa, Siena., Arezzo, San Gimignano sono decisamente alla portata e mete ideali per gite giornaliere.

Oltre a queste anche il mare con la Versilia e la Montagna Pistoiese con le sue famose località sciistiche come Cutigliano, Abetone, Doganaccia sono vicinissime a noi.

Per i più piccoli ci sono anche interessanti attrazioni nelle vicinanze come il Parco di Pinocchio a Collodi e lo Zoo di Pistoia. Per  entrambi, sconto del 10% sull’ingresso presentandosi semplicemente col nostro bigliettino da visita.

L’unica cosa da fare è esercitarsi…..Naturalmente in agriturismo!! Leggi di più »

Arrivo:Sabato 17 Luglio 2010

Partenza: Sabato 24 Luglio 2010

€ 245 a persona

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Amare la natura significa saperla apprezzare ma soprattutto rispettarla.

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