Un antipasto semplice e squisito della cucina sarda: carciofi conditi con bottarga di muggine.
Sono necessari carciofi sardi teneri, una volta pulito il carciofo togliendo le spine e le foglie, vanno tagliati ed eliminate le punte, poi, vanno tagliati a pezzetti e conditi con olio di oliva e il succo di limone, successivamente aggiungere la bottarga a pezzetti e una bella splolverata di quella polvere. Lasciate riposare il tutto per 20 minuti per fare insaporire i carciofi. Avrete nn vero pezzo di Sardegna in tavola; buon appetito!
Ingredienti per due persone: – 2 Carciofi – Bottarga di muggine (intera o grattuggiata) – Succo di limone – Olio EVO
Il Piemonte è una regione dalla grande tradizione culinaria, se vi parlp di gianduia, torrone e baci di dama cosa vi viene in mente? Sicuramente il gusto meraviglioso di questi dolci tipici che hanno come ingrediente comune proprio la nocciola. La Nocciola del Piemonte IGP è famosa in tutto il mondo, viene coltivata nelle bellissime colline dell’Alta Langa nel basso Piemonte.
La Nocciola del Piemonte IGP ha la caratteristica di avere un seme di forma sub-sferoidale piuttosto variabile), ha una consistenza compatta ma croccante, il sapore è delizioso, persiste nel palato e lascia un retrogusto squisito. Con le nocciole viene prodotto ad esempio il gianduiotto, se viene tostata e tritata la troveremo in molte ricette dolci e salate. E’ veramente una delle delizie prodotte in Italia che ci rendono famosi in tutto il mondo.
Per scoprire le dolci colline delle Alte Langhe, vi consigliamo i nostri agriturismi che offrono accoglienza di elevato standard e in molti propongono la cucina tipica a km zero in cui non possono mancare come ingredienti proprio le nocciole! Buon appetito e buon viaggio!
Il cotechino con le lenticchie è il re incontrastato delle ricette tradizionali di Capodanno. In Italia la sua presenza in tavola è quasi un obbligo, è simbolo di abbondanza e si dice porterà fortuna e ricchezza nel corso dei seguenti 12 mesi. Può essere presentato come piatto unico da mangiare a mezzanotte, oppure può accompagnare il cenone come un goloso secondo, in ogni caso… ogni tavola che si rispetti lo dovrebbe proporre ai suoi ospiti.
Il cotechino è un insaccato di maiale che viene contenuto in un sacchetto naturale fatto dalla budella dell’animale stesso, si conserva facilmente e questo ne ha fatto la sua fortuna. Ecco i consigli per cucinarlo in modo perfetto: 1) bucare con una forchetta la pelle per far migliorarne la cottura, successivamente vi suggeriamo di coprire il cotechino con un panno di cotone sigillando le estremità con dello spago per alimenti. 2) bisogna riempire una pentola di adeguata dimensione con circa 3/4 di acqua e immergere con cura il cotechino al suo interno. 3) Il cotechino va cotto con una fiamma media, quando l’acqua raggiunge la temperatura di ebolizione, bisogna abbassare la fiamma e continuare la cottura per almeno un’ora. 4) Il cotechino, una volta cotto, va lasciato raffreddare con calma, per essere servito dovete togliere il telo di cotone e procedere con il taglio delle fette (che non siano troppo spesse!).
Il cotechino va quindi accompagnato con le lenticchie per festeggia il nuovo anno e propiziare ricchezza e fortuna. Buon appetito da Agriurismi.it!
Il bonet (o bunèt) è un dolce tipico della tradizione piemontese, pare sia statocreato nella zona delle Langhe e del Monferrato diversi secoli fa. Viene servito come dessert a fine pasto, ed è molto semplice nella sua preparazione. Gli ingredienti principali sono latte, uova, cacao, amaretti e un goccio rum. La ricetta è molto semplice e veloce, la qualità delle materie usate è molto importante per dare un sapore e una consistenza unica e inimitabile a questo dolce della tradizione piemontese.
Il bonet è diffuso in tutto il Piemonte, lo si può trovare nella lista dei dessert dei ristoranti e degli agriturismi piemontesi. Originariamente vi era anche una versione “bianca” (una sorta di budino), che nel corso dei secoli è stata sostituita dalla versione detta “alla monferrina”, o “bonet nero” (la ricetta di oggi). Il primo ∫ era probabilmente una specie di crème caramel composto da latte, uova, amaretti e zucchero, ed era servito nelle nobili famiglie per concludere grandi feste e banchetti; un vero dolce da re!
Nel corso dei secoli la ricetta del bonet si è modernizzata ed ha aperto ad alcune varianti golose. Con la scoperta delle amiche ad esempio sono arrivati in Piemonte il rum e il cacao, questi due ingredienti entrarono di diritto nella ricetta del bonet, e oggi quello nero, cioè al cioccolato, è la versione più diffusa. In alcune zone del Piemonte viene profumato con vaniglia o scorza di limone, qualcuno aggiunge caffè, cognac oppure le meravigliose nocciole delle Langhe. Insomma, se decidete di trascorrere una vacanza in agriturismo in Piemonte, non potrete non fare questo viaggio culinario nel gusto e nella storia gustando il Bonet.
Famose e gustose, piatto simbolo di Venezia e del Veneto Orientale, le Sarde in Saor raccontano una storia antica. Il saor infatti permette al pesce di mantenersi per lunghi periodi ed era quindi usato da tempi remoti per conservare il pesce durante la navigazione o i lunghi viaggi via terra.
Saor in dialetto veneto vuol dire “sapore” ed è veramente un aggettivo azzeccato. Gli ingredienti base sono le sarde, le cipolle e l’aceto.
Le sarde sono un pesce considerato povero, vengono fritte in olio, e le cipolle, prima stufate, sono passate nell’olio e sfumate con l’aceto. Gli ingredienti sono semplici, ciò che fa la differenza è la qualità; le sarde devono essere freschissime e le cipolle del territorio, perché il saor si fa con una bianca cipolla di Chioggia prodotta nel territorio di Venezia.
Ingredienti (per 2 persone):
350 g di sarde freschissime
0,7 Kg di cipolle bianche
farina 00 q.b.
olio semi di arachide q.b.
olio extra vergine d’oliva q.b.
sale
pepe
1/2 cucchiaio di zucchero
mezzo bicchiere di aceto bianco
1 cucchiai di uvetta sultanina
1 cucchiaio di pinoli
Per prima cosa elimare la testa e l’intestino dalle sarde e lavarle sotto l’acqua fredda. Vanno Asciugate e infarinatele per bene, poi vanno fritte in olio di arachide. Controllate che siano rosolate su entrambi i lati, riponetele su carta assorbente e cospargetele di sale.
Preparate un soffritto di cipolla in olio di oliva, quando saranno dorate, aggiungete sale, pepe, zucchero e aceto e lasciatele evaporare. In fine prendete un contenitore e alternate a strati le sarde e la cipolla (saor) con l’uvetta e i pinoli. Lasciate riposare almeno per un giorno in frigo. E.. Buon appetito!
Una delle eccellenze gastronomiche della Val di Cecina (Pisa) è il pane di Montegemoli, è di forma tondeggiante e la sua bontà e qualità ha reso famoso il piccolo ma bellissimo borgo che gli ha dato il nome.
Il pane viene preparato con farina di alta qualità, acqua, sale e lievito; nessun altro ingrediente viene aggiunto. La lievitazione dura dalle 4 alle 5 ore su dei piani di legno ricoperti da teli di lino, la cottura avviene su forni a legna e dura per circa 40 minuti. Il pane viene quindi riposto in ceste e venduto il giorno successivo. Questo semplice pane è davvero squisito ed è diventato una delle eccellenze di questa zona di Toscana ricca di storia.
Il pane di Montegemoli si presta per essere consumato a tavola, oppure per la preparazione di con zuppe di legumi e/o di verdure. E’ perfetto per la preparazione delle bruschette toscane e si sposa magnificamente con salumi esaltandone il sapore. Un bruschetta toscana fatta con il Pane di Montegemoli e un bicchiere di vino rosso sono una delizia che non vi lascierà indifferenti.
300 gr. di carne trita di vitello 200 gr. di pane raffermo 80 gr. di mortadella 1 bicchiere di latte 1 uovo + 1 tuorlo pan grattato 100 gr. di Grana Padano grattugiato prezzemolo tritato noce moscata pepe
Ammorbidire nel latte il pane raffermo, aggiungere noce moscata, sale, pepe ed amalgamare attentamente, ottendendo un composto uniforme. In una terrina, porre carne e mortadella tritate, prezzemolo e pane ammorbidito, Grana Padano, uova sbattute e miscelare adagio.
Del composto ottenuto, fare delle palline grandi come una noce, passare nel pan grattato e friggere in olio molto caldo, appiattendo la forma.
Scolare su carta assorbente e servire… e Buon Appetito!
1 vasetto di yogurt da 125g alla banana o bianco (conservate il vasetto!) 2 vasetti di zucchero 3 vasetti e mezzo di farina 3 uova 1 vasetto scarso di olio di semi di mais 150g di cioccolato fondente 1 bustina di lievito Buccia di 1 limone Un pizzico di sale
Preparazione
– Imburrare e infarinare una tortiera a ciambella e riporla in frigo – Mescolare lo yogurt e lo zucchero in una terrina – Aggiungere la farina e le uova alternandole e mescolando – Versare la buccia del limone grattugiata, il sale e il lievito setacciato – Versare lentamente l’olio e mescolare fino al suo completo assorbimento – Aggiungere il cioccolato tagliato a pezzettini – Versare nella tortiera e informare a forno già caldo a 180° per circa 35 minuti
– 50 grammi di mandorle sgusciate – 250 g di farina – mezza bustina di lievito per dolci – 250 g di burro – 200 g di zucchero – 4 uova – burro e farina per lo stampo – zucchero a velo
Preparazione: – Tritate grossolanamente le mandorle. – In una ciotola setacciate la farina ed il lievito, miscelandoli. – Fate ammorbidire il burro lavorandolo con una forchetta, montatelo con la frusta elettrica fino ad ottenere un composto morbido ed omogeneo. – Unite lo zucchero, un cucchiaio alla volta, fino ad incorporarlo al burro. – Aggiungete le uova. – Unite quindi il composto di farina e lievito fino ad ottenere una crema densa. – Imburrate e infarinate uno stampo da 24-26 cm, versate dentro l’impasto e cospargete le mandorle. – Infornate per 40-45 minuti nel forno preriscaldato a 170°C, – Decorate con zucchero a velo. Buon appetito!
La mitica Polenta Concia è un must da gustare nel nostro Nord Italia e in particolare inPiemonte. La ricetta consiste nel servire la tipica polenta gialla condita con burro fuso e formaggio piemontese (generalmente Toma). La differenza con la polenta classica, è nell’utilizzo di prodotti e ingredienti diversi, sopratutto per quanto riguarda il formaggio. A Biella ad esempio viene prodotta una tipica Toma detta Maccagno che è di eccezionale qualità e ha un gusto morbido perfetto per la preparazione della polenta concia. E’ una riceta tipici della tradizione biellese e sono molti i rifugi, i ristoranti e gli agriturismi che la propongono nel loro menù (ricordate che è un piatto piuttosto pesante ottimale per il periodo invernale).
Questo piatto tipicamente di montagna è molto ricco e molto semplice da da preparare. Solitamente viene consumato come primo piatto o addirittura come piatto unico. Scegliete uno dei nostri agriturismi nel Biellese e provatelo per una serata tra amici, sicuramente non vi deluderà e accompagnato con affettati (sempre piemontesi) e un buon bicchiede di vino rosso, vi lascerà un bellissimo ricordo.