La frazione o località di Roreto sorge a 842 metri sul livello del mare e fa parte del comune di Quittengo in Valle Cervo. Ci troviamo a pochi chilometri dal centro storico di Biella, una bella città ai piedi delle Prealpi Biellesi, luogo di grande bellezza naturalistica e capitale della lana. Per raggiungere Roreto, è sufficiente seguire le indicazioni per Andorno e poi per Piedicavallo/Rosazza e prendere una deviazione sulla destra. La strada tortuosa ma curata ci porterà in breve tempo in questo angolo in cui il tempo sembra essersi fermato.
Il borgo di Roreto è un insieme di case in pietra che risalgono al 1500, una volta questi villaggi di pietra arrampicati sulla montagna erano molto abitati, la Valle Cervo infatti era molto attiva per le cave di pietra locale, per la produzione di formaggi e per le vicine fabbriche tessili. Il paesaggio da questi luoghi spazia per decine di km verso la pianura. Vi consigliamo i nostri agriturismi nel Biellese per scoprire le meraviglie di questo territorio così ricco di storia, gastronomia e tradizioni.
Oggi vi portiamo alla scoperta di un luogo davvero suggestivo che regala tramonti mozzafiato sul Mare Mediterraneo. Per raggiungere il Pan di Zucchero, bisogna raggiungere Iglesias dalla SS130, poi bisogna prendere la Strada Statale 126 verso Sant’Antioco e girare al bivio verso Nebida, arriverete quindi a Masua dove c’è una piccola ma suggestiva spiaggia a ridosso di un antico complesso minerario da lì, in poco tempo arrivere di fronte al bellissimo e imponente Pan di Zucchero.
Il Pan di Zucchero è un faraglione di roccia alto fino a 25 metri sul livello del mare, è un vero monumento naturale modelatto nei millenni dalla forza impetuosa del mare della Sardegna. Come dicevamo, ammirare il tramonto da questa prospettiva è qualcosa di davvero spettacolare e suggestivo. Nei pressi del Pan di Zucchero vi è una bella spiaggia di sabbia bianca e la miniera oggi abbandonata di Porto Flavia che permette visite culturali di grande interesse alla scoperta di come si estraevano i minerali dal sottosuolo di questa zona di Sardegna tanto bella e particolare. Nella vicina Iglesias potrete alloggiare in uno dei nostri agriturismi che offrono ospitalità e ristorazione a km zero con le ricette tipiche della Sardegna.
Oggi vi portiamo a conoscere una delle residenze Sabaude più belle e importanti di Torino: il Castello di Rivoli. Il primo nucleo risale addirittura all’XI secolo, dal 1984 ospita il Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli; uno dei più grandi e importanti d’Italia.
Il Castello di Rivoli è un vero e proprio viaggio nell’arte e nella cultura, una visita che vi farà conoscere il passato e il presente di questa parte così importante del nostro paese. All’interno del museo una bellissima zona caffè, un negozio che vende libri e oggettistica d’arte e la possibilità di ammirare uno dei più bei panorami su Torino e le montagne circostanti.
Per informazioni potete consultare il sito internet ufficiale: www.castellodirivoli.org
I ravioli fatti in casa sono una delle icone della cucina italiana, da sempre le mamme e le nonne si cimentano (soprattutto la domenica mattina) con questa ricetta deliziosa. In realtà fare dei buoni ravioli è molto semplice e ancora veloce, può essere un modo divertente per giocare con i bimbi o con il proprio partner.
Ovviamente, come per tutte le ricette, la qualità degli ingredienti è fondamentale per avere un risultato di qualità.
Partiamo dagli ingredienti per preparare l’impasto da cui andremo a ricavare i ravioli:
1kg di farina 00 9 uova intere
Ecco gli ingredienti per preparare i ripieno di ricotta:
2 uova e mezzo 800g di ricotta 400g spinaci 80g parmigiano reggiano grattuggiato Una spolverata di noce moscata Sale da cucina q.b.
Preparazione: Cominciamo con il cucinare gli spinaci facendoli lessare, una volta scolati gli spinaci, mescoliamo per qualche minuto le uova con una spolverata di noce moscata e un pizzico di sale. Aggiungiamo la ricotta e amalgamiamo il tutto aggiungendo Parmigiano Reggiano. Una volta strizzati per bene gli spinaci andiamo a tagliarli a pezzetti con un coltello adatto, aggiungiamo il tutto all’impasto creando un composto omogeneo. Lasciamo riposare il tutto in frigo. Dedichiamoci alla pasta sfoglia: prendiamo uova e farina e impastiamo la pasta sfoglia fino ad ottenere un composto granuloso e denso. Trasferiamo l’impasto su di un tagliere e lavoriamo il tutto a mani nude fino ad ottenere un panetto liscio che va lasciato riposare per almeno mezz’ora. Successivamente lavoriamo il panetto con il mattarello con pazienza e senza fretta fino a raggiungere una sfoglia di uno spessore di circa 2/3 millimetri, deve essere del giusto spessore per non rompersi in fase di cottura. Per fare i ravioli potete usare un apposito stampo, oppure, potete usare un bicchiere per creare la base su cui creare il raviolo: basta mettere il disco di pasta, aggiungere una noce di ricotta per poi chiuderlo.
Ora i nostri ravioli sono pronti per la cottura; conditeli con un burro e parmiggiano… e buon appetito!
Vi portiamo a conoscere Campo Imperatore, una delle vette d’Abruzzo che offre dai paesaggi incredibili e spettacolari che viene spesso paragonata ad uno dei luoghi più belli e remoti del pianeta; Tibet. Si tratta di una vetta posta a 1800 metri di altitudine e fa parte del Gran Sasso sull’Appennino Abruzzese.
Campo Imperatore è meta di turisti da tutto il mondo, in inverno ci sono oltre 20 km di biste battute per praticare lo sci e tutti gli sport legati alla neve, durante i mesi estivi invece è meta di escursionisti che seguono i numerosi sentieri che regalano grandi emozioni con paesaggi mozzafiato, frequentati da una fauna selvatica molto variegata.
Con un po’ di fortuna e con l’attrezzatura giusta, sarà possibile ammirare camosci, l’orso bruno, cervi, caprioli e il mitico lupo. Ovviamente bisogna essere preparati fisicamente e affidarsi a guide esperte della zona.
A Campo Imperatore troverete uno dei più importanti osservatori astronomici nazionali ed possibile visitare un ricco e curato orto botanico.
Vi consigliamo uno dei nostri splendidi agriturismi in Abruzzo per scoprire Campo Imperatore vivendo nel verde e gustando i prodotti tipici di questa magnifica zona d’Italia.
Il Chianti è uno dei territori più belli e suggestivi della Toscana, zona di colline, vigneti, borghi e paesaggi mozzafiato. Nel Chianti ci sono tanti agriturismi di qualità che offrono accoglienza (alcuni hanno la piscina a sfioro e il centro benessere) e ristoranti a km zero dove degustare i meravigliosi prodotti di questa parte di Italia.
Un paesaggio tutto da godere, la grande accoglienza delle persone che abitano la zona, per arrivarci di può partaire da Firenze e percorrere in automobile la strada statale 222. Sarà un piacere guidare nelle dolci colline del Chianti avvolti da un paesaggio che cambia quasi ad ogni curva.
Su Agriturismi.it potete trovare la nostra selezione di offerte in agriturismo; sono proposte inserite direttamente dai gestori delle struttura per darvi un ottimo rapporto qualità/prezzo e permettervi di provare esperienze autentiche e originali. Buona estate 2021 alla scoperta del Chianti.
Oggi vi proponiamo la ricetta semplice e veloce per un gustoso e fresco gelato alle fragole. Un modo goloso per rinfrescare le calde giornate estive terminando i pasti con dolcezza.
Cominciamo con la preparazione del gelato lavando delle belle fragole (meglio se dolci e di stagione) lasciandole a bagno nell’acqua. Una volta asciugate, andiamo a tagliare il picciolo (la parte verde) e succevvivamente le mettiamo su un piatto e le tagliamo a pezzetti.
Versiamo il tutto nel frullatore aggiungendo succo di limone (mezzo o di più), dello zucchero (va bene anche quello di canno), latte e la panna pronta. Lasciamo lavorare il frullatore con il nostro preparato per fino a quando non avremo ottenuto una crema liquida e schiumosa che andremo a riporre in una vaschetta che riporremo nel freezer.
Lasciate riposare il gelato per tutta la notte e… godetevi questa fresca delizia!
Latte crudo, caglio, sale: il Parmigiano Reggiano è fatto solo con questi tre, semplici, ingredienti, eppure è un formaggio unico. Ma cos’è che lo rende così speciale da essere addirittura definito il “re” dei formaggi? I suoi pregi sono tanti: dalla caratteristiche di produzione a quelle organolettiche a quelle nutrizionali. Scopriamo allora tutto quello che c’è da conoscere su questo prodotto.
Un formaggio Dop
La prima cosa da sapere è che il Parmigiano Reggiano è un formaggio Dop: questo vuol dire che deve essere prodotto secondo un rigido disciplinare strettamente legato alla sua zona di origine. È tra le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova alla destra del fiume Po e Bologna alla sinistra del fiume Reno, che devono quindi obbligatoriamente avvenire tutte le fasi della produzione: la mungitura del latte, la trasformazione in formaggio, la stagionatura e il confezionamento. A vigilare sul rispetto delle regole c’è il Consorzio del Parmigiano Reggiano Dop: “Rappresentiamo la più importante Dop italiana – ha dichiarato il neo presidente del Consorzio Nicola Bertinelli – per questo motivo come istituzione abbiamo il compito di fungere da guida e tracciare la strada per il futuro. Dobbiamo porre l’accento innanzitutto sulle particolarità del procedimento produttivo e sulla naturalità delle materia prime. Ma dobbiamo anche educare il consumatore, spiegandogli quali sono le qualità organolettiche del Parmigiano Reggiano che variano a seconda della stagionatura e della varietà delle forme”.
Il segreto? Nei fieni e nel latte delle mucche
Ciò che rende la produzione del Parmigiano Reggiano Dop irripetibile in altre parti del mondo è, in particolare, il fatto che le mucche si nutrono in gran parte di foraggi e fieni del territorio caratterizzati dalla presenza di speciali organismi microbici che vengono trasferiti nel latte.
Inoltre, per fare il Parmigiano Reggiano non si usano conservanti e additivi: durante il processo produttivo non ci sono interventi esterni che modificano l’attività dei batteri che naturalmente si trovano nel latte crudo prodotto dalle aziende agricole della zona di origine.
Una curiosità: sapete quanto latte viene utilizzato per realizzare una tradizionale forma di Parmigiano da 40 kg? Ben 600 litri!
Controllo e stagionatura
La stagionatura minima del Parmigiano Reggiano è di 12 mesi. Quando raggiunge questa età, il formaggio è sottoposto al rigido controllo degli esperti del Consorzio (li avrete visti in qualche immagine con camice bianco e martelletto!). Se la forma possiede tutte le caratteristiche strutturali e sensoriali necessarie, allora potrà forgiarsi del marchio Dop. A questo punto il Parmigiano potrà essere messo sul mercato o continuare la stagionatura fino a 18 mesi (lo riconoscerete dal bollino color aragosta), oltre 22 mesi (bollino argento), oppure oltre 30 mesi (bollino oro). Il primo ha sentori di latte e frutta fresca, il secondo è più friabile e granuloso e presenta un buon equilibrio tra dolce e saporito, l’ultimo è il più ricco di elementi nutritivi e il suo sapore è deciso con note di spezie e frutta secca.
Proprietà nutrizionali del Parmigiano Reggiano
In 100 g di Parmigiano sono contenuti 30,80 g di acqua, 33 g di proteine, 28,40 g di grassi, 1,39 g di sale, per un valore energetico di 392 kcal. E’ un alimento digeribile, adatto anche ai bambini e agli anziani, e indicato particolarmente a chi fa sport per il suo alto contenuto di calcio di qualità. Questo formaggio è ricco poi di numerosi altri sali minerali, come fosforo e potassio, e di aminoacidi essenziali.
Vi portiamo alla scoperta del meraviglioso borgo di Peschici, uno dei borghi più belli del Gargano che si affaccia direttamente sul mare in posizione privilegiata. La costa intorno a Peschici è caratterizzata dalla presenza dei Trabucchi, delle vere macchine da pesca costruite in modo maestrale con legno e corde e consentono da secoli la pesca del pesce che viene poi cucinato nei ristoranti e nei locali della zona.
Il borgo di Peschici è sempre stato fortificato per fronteggiare le incursioni dal mare, e ancora oggi sono visibili le torri e le feritoie che hanno protetto la città per così tanto tempo. La torre più famosa è quella di Monte Pucci, oggi visitabile che regala un panorama splendido. Peschici è anche famosa per il suo mare e le sue spiagge di sabbia fine, gli stabilimenti balneari sono attrezzati per le famiglie e per chi vuole fare sport come il surf e il kitesurf.
Il centro storico è un susseguirsi di vicoli e piazzette, palazzi antichi e scorci sul mare, tra i luoghi da vedere ricordiamo la chiesetta di San Michele, la chiesa di Santa Maria e quella di Sant’Elia. Da vedere è certamente il castello di origine bizantina, una costruzione imponente che domina da secoli Peschici e il suo territorio ed è oggi un museo e si può facilmente visitare.
Da Peschici si possono raggiungere velocemente le belle Isole Tremiti che fanno parte della Riserva Naturale Marina Isole Tremiti.
Se state cercando un agriturismo vicino a Peschici vi consigliamo la nostra selezione di strutture che offrono un ottimo rapporto qualità prezzo.
Ingredienti – 350 g tagliatelle – 200 g castagne – 40 g funghi porcini secchi – panna da cucina – cipolla – olio – sale – pepe Preparazione – Lessare le castagne incise sulla superficie per 20 minuti circa – Spellatele e sbriciolatele – Tagliate la cipolla e soffriggetela con l’olio – Aggiungete i funghi secchi dopo averli tagliati – Cuocete 2 minuti e poi aggiungete le castagne e fate cuocere per 5-6 minuti – Aggiungete la panna e regolate di sale e pepe. – Cuocete le tagliatelle in acqua salata, scolatele al dente e saltatele in padella con il sugo preparato – Amalgamate bene continuando la cottura per 3-4 minuti – Servite caldo