La crisi? Il settore agroalimentare sta pensando di affrontarla con il baratto. Il primo mercato italiano del baratto si è svolto ieri a Roma, nell’ambito del Festival Nazionale della Campagna Amica. Molti hanno definito questa iniziativa un ritorno all’economia reale, in cui ciascuno paga un bene senza nessuno dei costi aggiuntivi dovuti al marketing. In un contesto finanziario come quello attuale è normale ingegnarsi per trovare soluzioni alternative, e non è un caso che ieri siano state numerose le aziende agroalimentari.
Da tempo infatti, tra gruppi di acquisto (GAS) solidale e commercio a chilometro zero, chi vive vendendo i frutti della terra ha cercato di intercettare le esigenze dell’utenza, comprendendo come, in molti casi, sia diffuso un desiderio di ritornare alla genuinità della campagna, anche per riscoprire i valori di una volta, e non solo per risparmiare.
Un vecchio quadro per una cassetta di melanzane, due libri per un chilo di mele: un vero e proprio ritorno all’economia concreta, al contatto diretto con i frutti della terra, e con il grandissimo valore che è il lavoro di chi tutti i giorni li ama e li tutela. Vi piace questa iniziativa? A noi sì, perché amiamo i prodotti della campagna, e tutto l’impegno di chi ogni giorno li promuove.
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