Secondo i dati di Euromonitor International l’anno scorso le vendite sul mercato gastronomico polacco hanno registrato un calo di 100 mln zloty (25 mln di euro). Le maggiori conseguenze negative hanno riguardato soprattutto bar, ristoranti e caffé.

Situazione opposta per le pizzerie e i fast food che durante la crisi finanziaria hanno rubato clientela ai ristoranti. Attualmente in Polonia ci sono circa tre mila pizzerie e secondo gli esperti hanno ancora un’ampia possibilità di sviluppo.
Dalle ultime indagini risulta che i polacchi spendono per i pasti fuori casa molto di meno rispetto alla media europea. Secondo i dati di CBOS (Centro dell’Indagine dell’Opinione Sociale) un polacco su undici mangia fuori casa qualche volta alla settimana, e solo un polacco su dodici mangia il suo pasto principale fuori casa (soprattutto la pizza).

Quello che è interessante è che alla domanda su quale sia la cucina preferita, la maggior parte degli intervistati (44%), ha risposto che è la cucina polacca ed il 25%  la cucina italiana, il che significa che il mangiare italiano è il più apprezzato tra le cucine straniere. Le pizzerie più famose e frequentate sono quelle appartenenti alle catene, come Da Grasso, Telepizza, Dominium ecc. C’è uno sviluppo crescente delle pizzerie in Polonia, spesso creando reti di locali. Grazie a ciò si riduce il rischio di fallimento. Si stima che per aprire una pizzeria bisogna avere circa 40-50 mila zloty (10-12,5 mila di euro), mentre per aprire con franchising di Da Grasso si deve investire circa 200 mila zloty (50 mila euro).

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