A Castellana Grotte, in provincia di Bari, l’Agriturismo Serragambetta accoglie gli ospiti in un antico casino di villeggiatura, dove è semplice trovare i sapori autentici ed essere a contatto con la storia e la cultura di un territorio che, come ci racconta il signor Domenico, il titolare, ancora lascia vedere il suo volto più genuino.
Com’è nato il suo agriturismo?
L’edificio in passato era una casa di villeggiatura estiva della fine dell’Ottocento. Nel 1983 la mia famiglia iniziò a ospitare amici durante l’estate, e successivamente con l’avvento degli agriturismi la struttura si è sviluppata fino all’esplosione negli anni Novanta, continuando a ospitare clienti anziché amici e ospiti. Abbiamo mantenuto la struttura originaria ottocentesca, con recuperi di ambienti che non erano abitati, per esempio la stalla che ora è stata riconvertita in una camera.
Quali attività è possibile svolgere?
In estate proponiamo attività legate al frutteto e all’orto, mentre durante l’anno produciamo olio e mandorle, durante tutto l’anno c’è qualcosa tranne in inverno. Le persone sono interessate a un’esperienza diretta e collaborano ad attività agricole e gastronomiche, come il forno e la panificazione, o cucina per la preparazione della cena. Per esempio prepariamo insieme la pasta fresca come le orecchiette o i cavatelli anche con buoni risultati. A seconda delle richieste proponiamo anche itinerari diversificati sul territorio, come ad esempio quello alla scoperta delle chiesette rupestri.
Quali prodotti è possibile assaggiare presso la sua struttura?
Le orecchiette, tipiche della Puglia centrale, piatti a base di fave e cicoria, come l’impanata con tocchi di pane raffermo, abbondante olio e verdure spontanee in base alla stagione. Si tratta del piatto più autoctono: la fava è stata per secoli la base dell’alimentazione in una serie di varianti. Oppure offriamo fichi al forno con mandorle o scorza di limone e gli ospiti possono partecipare alla preparazione, e organizziamo dei mini corsi di una giornata anche aperti a gruppi esterni.
Avete proposte per l’estate?
Agli ospiti proponiamo il Pizza Pizzica Party una volta alla settimana: un gruppo folk suona pizzica e danze del sud, e poi c’è il forno a legna. É una buona occasione di contatto e scambio tra la popolazione indigena, amici e ospiti, e per conoscere un altro aspetto della nostra cultura.
Cosa ama maggiormente del suo territorio?
Innanzitutto occorre capire cosa intendiamo per territorio. La Puglia comprende diverse entità territoriali, che si differenziano dal punto di vista culturale. Noi ci troviamo nella Murgia sud-orientale, e da noi esiste ancora una forte relazione tra territorio e cultura: nonostante il territorio sia antropizzato, è ancora possibile leggere molto bene la sua storia e quello che vi è successo. Questa è una ricchezza e un patrimonio se ben gestito e tutelato, che occorre salvaguardare economicamente e socialmente. Qui non è necessario sforzarsi di fare cose tipica, ma è ancora possibile fare le cose autentiche. Infatti, il tipico è qualcosa che non c’è più in realtà, è discontinuo, ma viene ripreso nella forma in cui coloro che lo riprendono immaginano che fosse prima. L’autentico invece continua nel tempo, non viene reinventato o riscoperto: l’impanata ad esempio non è un piatto tipico, ma autentico, infatti è un piatto tramandato da madre a figlio, come tutte le forme culturali e linguistiche.
Cosa cerca in una vacanza?
Mi interessa avere un contatto con la realtà, non cerco soltanto una vacanza distensiva, ma piuttosto i contatti con le persone, non solo le visite a monumenti e musei. Credo che sia più facile incontrare il contatto più umano in piccoli paesi, per cui spesso preferisco visitare posti meno noti.
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