Il Parmigiano Reggiano DOP racchiude in sé un viaggio unico e straordinario lungo nove secoli. Le sue origini infatti sono antichissime e le prime testimonianze storiche fanno fede come già nel 1200 – 1300 il Parmigiano Reggiano avesse raggiunto quella tipizzazione perfetta che si è conservata sostanzialmente immutata fino ai nostri giorni. Le origini risalgono al Medioevo e vengono generalmente collocate attorno al XII secolo presso i monasteri cistercensi di Parma e i monasteri benedettini di Reggio Emilia dove ben presto si diffuse la produzione di un formaggio a pasta dura, ottenuto attraverso la lavorazione del latte in ampie caldaie.
Una delle citazioni più significative si trova nel Decamerone e non lascia dubbi che il Parmigiano, a cui Maso si riferisce nel descrivere al credulo Calandrino, il paese di Bengodi, è esattamente lo stesso formaggio che oggi si fregia del nome di Parmigiano Reggiano: “et eravi una montagna di formaggio Parmigiano grattugiato, sopra la quale stavan genti, che niuna altra cosa facevan, che fare maccheroni e ravioli”, con l’altra bella trovata che, una volta cotti, li facevan rotolare sul formaggio per condirli meglio.
In un commento del 1500 al “De re culinaria” di Apicio, l’autore, definito “uomo dottissimo in tutti i sensi”, non solo riproduce i dieci libri dello scrittore latino, ma fa seguire una sua trattazione medico-dietetica sulle stesse materie. A noi interessa il gran conto che fa del Parmigiano Reggiano, chiamato “Caseus parmensis”, che considera il migliore d’Italia insieme ad un formaggio d’Etruria, chiamato “Marceolinus”.
Numerosi biografi riferiscono che Molière prima di morire volle una scaglia di Parmigiano Reggiano, formaggio protagonista, in tarda età, della dieta del grande commediografo.
Ne “Le memorie di Casanova” si legge come il famoso amante fosse un grande gourmet e non si limitasse a consumare il Parmigiano Reggiano in prima persona, facendone invece omaggio alle sue conquiste; infine alcune testimonianze dimostrano che Napoleone apprezzava il Parmigiano Reggiano con cui si faceva preparare dal suo cuoco un’insalata di fagiolini verdi.
Perché non immergersi nei sapori e nelle tradizioni delle Terre emiliane? Molte sono le strutture che offrono la possibilità di gustare questo formaggio, da solo o come ingrediente, e molte altre prelibatezze!!!
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